Negli ultimi tempi, nel mondo dell’enologia, si è fatta sempre più strada una distinzione per definire un vino in termini di verticalità o orizzontalità, affiancando e talvolta superando le classiche descrizioni di fresco o morbido, leggero o corposo, giovane o maturo. Questa distinzione, seppur concettuale, risulta piuttosto intuitiva. In questo articolo, approfondiremo il significato di vino verticale sotto la guida di Cà Maiol.
Vini verticali
Cos’è un vino verticale esattamente? Il termine “verticale” si riferisce a una categoria di vino contraddistinta da una vivace freschezza e una slanciata acidità, tali da renderlo diretto e immediato al palato. L’immagine evocata è proprio quella di percepire una sensazione di verticalità in bocca, quasi come se l’acidità fosse l’elemento trainante dell’esperienza gustativa, arrivando dritta alle papille gustative con una precisa traiettoria.
In generale, si tratta di vini dinamici e agili, spesso caratterizzati da una beva scorrevole e piacevole, particolarmente adatti per accompagnare pietanze leggere ed estive, dove la loro acidità può bilanciare la sapidità o la grassezza.
Come si fa un vino verticale? È importante sottolineare che l’aggettivo “verticale” non si riferisce al metodo di produzione in sé, ma piuttosto al profilo sensoriale che il vino esprime. Questo carattere può essere influenzato da diversi fattori, tra cui il vitigno, il terroir (il complesso di fattori ambientali che influenzano l’uva), le tecniche di vinificazione (ad esempio, una raccolta precoce per preservare l’acidità o un affinamento che non smussa eccessivamente le spigolosità) e, naturalmente, l’annata.
La verticalità di Molin Lugana DOC Superiore
Un esempio eloquente di vino verticale è il Molin Lugana DOC Superiore di Cà Maiol. Il nome Molin è un toponimo che affonda le radici nel territorio: infatti, la vigna Molin si estende per circa 13 ettari,e l’età media delle viti che lo compongono è di quasi 40 anni.
Questo vino incarna perfettamente la verticalità. Si esprime con un profilo olfattivo che spazia tra elementi di frutto tropicale, note di clorofilla o sentori di pompelmo, variabili a seconda dell’annata. Al palato rivela una struttura affusolata e una notevole finezza espressiva, con una delicata e piacevole grinta sapida che ne definisce il ritmo gustativo, culminando in una chiusura caratterizzata da persistenti ritorni minerali.
Caratteristiche del Molin Lugana DOC Superiore di Cà Maiol
- Alla vista: si presenta con un luminoso giallo paglierino, un colore tipico dei vini bianchi giovani e freschi, che preannuncia la sua vivacità.
- Al naso: l’approccio olfattivo è segnato da un’intrigante mineralità iniziale, che poi evolve verso sfumature agrumate, balsamiche e delicate note di fiori gialli, un preludio alla sua complessità dinamica.
- Al palato: la bocca è impostata su una spiccata freschezza, risultando al contempo concentrata e dinamica. La sapidità gioca un ruolo fondamentale, dettando il ritmo gustativo e conducendo a una chiusura pulita con piacevoli ritorni minerali, tipici del terroir del Lugana.
Vino verticale e degustazione verticale: ecco la differenza
È inoltre cruciale distinguere tra il concetto di “vino verticale” e quello di “degustazione verticale”. Come abbiamo visto, il vino verticale descrive un insieme di qualità sensoriali intrinseche al vino stesso, legate alla sua freschezza e acidità. La degustazione verticale, invece, è una specifica modalità di degustazione che consiste nell’assaggiare diverse annate dello stesso identico vino. Questa pratica permette di confrontare l’impatto delle diverse condizioni climatiche stagionali, il grado di maturazione raggiunto dalle uve nelle varie vendemmie e le potenzialità evolutive del vino nel tempo.
In sintesi:
- il vino “verticale” si riferisce alle caratteristiche sensoriali del vino, in particolare alla sua freschezza e acidità tagliente;
- la degustazione “verticale” è un metodo di analisi comparativa che esplora l’evoluzione di uno stesso vino attraverso le diverse annate.
Al contrario, la degustazione orizzontale prevede l’assaggio di vini differenti per regione, vitigno o produttore, ma appartenenti alla stessa annata. In questo caso, l’obiettivo è analizzare come la stessa annata si è espressa in contesti diversi, evidenziando le peculiarità del terroir e dello stile produttivo di ciascuna cantina.
In conclusione, il termine “verticale” è quindi un aggettivo sensoriale, mentre la degustazione verticale è uno strumento per analizzare l’evoluzione di un vino nel tempo. Il Molin Lugana DOC Superiore di Cà Maiol è un esempio di vino con una spiccata verticalità, che ben si presterebbe anche a una degustazione verticale per apprezzarne le sfumature nelle diverse annate.
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