Immergiti in un viaggio alla scoperta del Chiaretto, l’affascinante “vino di una notte” che affonda le sue radici nelle pittoresche colline della Valtènesi, sul Lago di Garda. In questo articolo, sveleremo le peculiarità di questo rosato delicato e dedicheremo uno sguardo speciale al chiaretto di Cà Maiol, un autentico ambasciatore della ricchezza enologica di questa terra. Preparati a conoscere da vicino un vino che racchiude l’essenza di un territorio unico.
Valtènesi: culla del Chiaretto, il “vino di una notte”
Il territorio della Valtènesi, un vero gioiello incastonato tra le sinuose colline che dolcemente digradano verso la sponda occidentale del Lago di Garda, è intriso di una storia enologica millenaria. Tra le sue antiche tradizioni, spicca con particolare orgoglio la produzione del rinomato “vino di una notte”,un Chiaretto che incarna l’essenza stessa di questo luogo incantevole. Deve il suo nome alla pratica, radicata nella tradizione, di lasciare il mosto a contatto con le bucce per una sola notte, così da ottenere il suo inconfondibile colore rosa tenue.
Grazie a una brevissima macerazione delle pregiate uve rosse locali (Groppello, Marzemino, Sangiovese, Barbera), questo vino rosato, delicato e tenue, sprigiona un bouquet di piccoli frutti rossi, elegantemente accompagnato da sottili e dolci tocchi speziati. Il Chiaretto della Valtènesi è un vino che cattura l’aromaticità briosa, fine e la freschezza vibrante che caratterizzano questo territorio.
Che vino è il Chiaretto?
Il vino Chiaretto è un rosato secco, tipico della zona del Lago di Garda, in particolare della Valtènesi, dove ha ottenuto la Denominazione di Origine Controllata (DOC) Garda Classico Chiaretto. Si distingue per la sua freschezza, la sua leggerezza e i suoi delicati profumi fruttati e floreali. Spesso definito come un “rosso vestito di bianco“, il Chiaretto, un rosato delicato e versatile, rappresenta un’espressione unica del terroir gardesano.
Perché si chiama Chiaretto? Un nome che evoca la sua tonalità
Il nome “Chiaretto” deriva dal termine “chiaro”, e ben descrive il suo colore. Che colore ha il vino Chiaretto? Questa tonalità rosata tenue e luminosa è una delle sue caratteristiche distintive che lo differenzia da rosati più intensi. Inoltre, il nome stesso richiama la sua delicatezza e la sua piacevolezza visiva. Generalmente, il colore del vino Chiaretto spazia da un rosa molto chiaro, quasi petalo di rosa, fino a tonalità leggermente più intense con sfumature che possono ricordare la buccia di cipolla o presentare lievi riflessi cipria, come nel caso del Roseri di Cà Maiol. Questa delicatezza cromatica è il risultato del breve contatto tra il mosto e le bucce delle uve rosse durante la vinificazione.


Come si fa il vino Chiaretto? Una breve macerazione per esaltare la freschezza
Il processo di produzione del vino Chiaretto si concentra sull’ottenimento di questa particolare colorazione e sulla preservazione della freschezza e degli aromi primari dell’uva. Il segreto risiede nella breve macerazione delle uve rosse, che dura generalmente poche ore. Infatti, durante questo periodo, il mosto estrae dalle bucce solo una parte dei pigmenti coloranti e dei composti aromatici.
Dopo la pigiatura soffice delle uve, il mosto viene separato rapidamente dalle bucce e avviato alla fermentazione alcolica in serbatoi di acciaio inox a temperatura controllata. Questo processo permette di esaltare i profumi fruttati e floreali tipici del Chiaretto e di mantenere una buona acidità, che contribuisce alla sua freschezza e bevibilità.
Roseri Cà Maiol: l’essenza della Valtènesi in un sorso
Il Roseri di Cà Maiol è un’interessante espressione di questa tipologia di vino. Roseri nasce da una sapiente selezione di uve Groppello, Marzemino, Barbera, Sangiovese e Rebo, provenienti da diversi comuni della Valtènesi. Infatti, questo vino incarna a pieno la passione e la dedizione di Cà Maiol per il proprio territorio.
Le uve, raffreddate a 10°C, vengono lavorate con cura, seguendo una movimentazione per gravità e una diraspatura lineare ad alta frequenza. I vigneti, con un’età media di 20 anni e una densità che varia dai 3000 ai 4700 ceppi per ettaro, sono coltivati su suoli profondi a tessitura franca o franco limosa, ricchi di scheletro calcareo e sali minerali, conferendo al vino una particolare mineralità.
Roseri si presenta alla vista con un elegante rosa tenue e delicati riflessi cipria. Al naso, sprigiona una vibrante spontaneità, ricordando il bocciolo di rosa, i fiori di pesco, i piccoli frutti rossi, il melograno, un tocco di incenso e vivaci note agrumate.
Al palato è elegante, avvolgente e tonico, con una freschezza e una sapidità ben evidenti, che lasciano spazio a piacevoli ritorni finali di pesca bianca, fragoline di bosco e salvia. La temperatura di servizio ideale è di 8°-10°C e il grado alcolico è di 12,5% Vol.
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